domenica 12 agosto 2012

BUSSI, MISTERI D'ITALIA.


QUALE FUTURO PER LA VAL PESCARA?
Tra impianti industriali dismessi, discariche, siti di bonifica,
 turbogas e centrali a biomassa, cementifici e molto altro,
tutta la val Pescara è sotto assedio: non passa giorno che spuntano nuovo impianti senza alcuna pianificazione degli enti preposti. Da un lato veleni e ricatto occupazionale, dall’altro la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini  in cui lavoro e occupazione  vengano  dalla salvaguardia dei beni comuni
e di un territorio non del tutto compromesso.
E tu da che parte stai?

A che punto è la bonifica del Sito di Interesse Nazionale di Bussi sul Tirino?
Quali progetti sono in cantiere?

Il Sito di Interesse Nazionale di Bussi sul Tirino è stato istituito con decreto del Ministero dell’ambiente il 29 maggio 2008
Cosa è stato fatto in 4 anni? 

  Il S.I.N.  “Bussi sul Tirino” comprende ben 11 comuni:  
Bussi sul TirinoPopoli, Tocco da Casauria, Castiglione a Casauria, Bolognano, Torre de Passeri, Alanno, Scafa, Manoppello, Rosciano e Chieti ed in particolare le seguenti aree: l’ area del polo chimico di Bussi sul Tirino; l’area    occupata    dalla    discarica prospiciente la stazione ferroviaria di Bussi sul Tirino, l’area di pertinenza della predetta stazione ferroviaria, la zona  di  fondovalle   adiacente  le sponde del fiume Pescara dalla sua confluenza con il fiume Tirino fino a poco oltre il campo pozzi "Colle S. Angelo, il Sito industriale dismesso ex Montecatini in località Piano D'Orta, l’area invaso diga di Alanno, l’area Centrale presa Enel- IV Salto, l’area Centrale rilascio Enel- IV Salto. 

Per ora è stata fatta messa in sicurezza d’emergenza, ovvero ricoperta con un telo impermeabile e con del terreno, una sola area quella compresa tra la Stazione di Bussi sul Tirino e il Fiume Pescara. Quanti anni dovremmo ancora aspettare per la messa in sicurezza d’emergenza  delle altre aree? E Quando verrà rimosso il materiale inquinante?  Inoltre l’articolo 2 della legge n.10/2011 ha stanziato  50 milioni di euro per fare cosa?Avviare la bonifica del sito d'interesse nazionale di «Bussi sul Tirino», come individuato e perimetrato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 29 maggio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 172 del 24 luglio 2008. Le opere e gli interventi di bonifica e messa in sicurezza dovranno essere prioritariamente attuati sulle aree industriali dismesse e siti limitrofi, al fine di consentirne la reindustrializzazione”.

A questo punto occorre fare chiarezza.  Prima di tutto occorre fare una distinzione tra il sito industriale attualmente occupato dalla Solvay e le aree esterne, le discariche scoperte dalla Forestale nel 2007,  che sono solo una parte del Sito di bonifica Nazionale
I 50 milioni di euro pubblici andrebbero spesi per la bonifica delle aree inquinate (e sono pure pochi) non di quelle che sono a carico della Solvay come ha recentemente confermato anche una sentenza del TAR Lazio
È inaccettabile tentativo che consenta alla Solvay di evitare la bonifica, chiudere definitivamente il sito mandare a casa i lavoratori ancora occupati a Bussi. 
Come se non bastasse sui 50 milioni di euro è arrivato il gruppo Toto  che ha manifestato l’interesse per insediare un cementificio con cava e un centro per la manutenzione di treni e materiale rotabile, nel sito industriale di Bussi, attualmente occupato in parte dalla Solvay. 
Un progetto nuovo? No, semplicemente la riproposizione di una vecchia proposta già rigettata dai cittadini e dai comitati di Sulmona e della Valle Peligna nel 2009 che ora Toto vuole propinare ai Bussesi.

Siamo sicuri che la scelta migliore per Bussi, la Val Pescara e la bonifica (che non c’è) sia una cava e un CEMENTIFICIO?I cementifici sono in crisi in tutta Europa, e in Abruzzo sopravvivono solo grazie alla possibilità di alimentarsi utilizzando combustibile da rifiuti, non vorremmo che alle porte vi sia un cementinceneritore.  Senza tener conto che ci sarebbe da ragionare sull’impatto ambientale dei progetti di Toto.  Purtroppo l’operazione Solvay-Toto trova molti sponsor nella politica locale e nazionale soprattutto nelle fila del PD e finora nessun esponete del centrodestra si è fatto sentire.  
Ancora una volta con i soldi di tutti si vogliono foraggiare interessi privati. Senza considerare che nel cuore della Val Pescara un CEMENTIFICIO c’è già e si trova a SCAFA, un altro è a PESCARA  con quello di TOTO a BUSSI, se realizzato, avremmo un bel tris in poche decine di chilometri. 

A chi gioverebbe? 


venerdì 10 agosto 2012



Prima che qualcuno lo dimentichi..



"MENTRE UN INCENERITORE DA' LAVORO A POCHISSIME 

DECINE DI PERSONE, UN CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI

TRA RACCOLTA DIFFERENZIATA, TRATTAMENTO 

MECCANICO BIOLOGICO E RICICLAGGIO

E' IN GRADO DI 
OFFRIRE LAVORO A CENTINAIA DI 

PERSONE, RIDISTRIBUENDO LA RICCHEZZA

FRA GLI STRATI PIU' 
BASSI DELLA SOCIETA'!"



Queste sono le reali alternative occupazionali, scelte 


coraggiose, virtuose e lungimiranti.