giovedì 17 novembre 2011

La TUTELA DEL LAVORATORE in primis, come? COSì !

Muoiono gli operai all’inceneritore di Terni

Ne muore un altro. Sì, di quegli operai che lavoravano all’inceneritore di Terni, su cui è stata svolta una indagine della magistratura tesa a verificare la connessione tra le condizioni di lavoro e le malattie mortali che hanno colpito alcuni operai. E’ accaduto il 5 dicembre scorso – come riportato mercoledì 19 gennaio dal Giornale dell’Umbria – ma si è saputo soltanto oggi.
 E questo nuovo decesso, quello di Ivano Bordacchini, potrebbe allungare i tempi del deposito delle richieste di rinvio a giudizio da parte dei magistrati che, a questo punto, potrebbero volere approfondire eventuali ulteriori connessioni tra l’ambiente di lavoro e la condizione di salute degli operai. Richieste di rinvio a giudizio che, qualora gli elementi di indagine dovessero dimostrarsi consistenti, riguarderanno gli indagati, tra i quali figurano anche l’ex sindaco di Terni Paolo Raffaelli e numerosi dirigenti della municipalizzata, come l’attuale presidente Stefano Tirinzi e i predecessori Porazzini e Secchi.

Prima di Ivano Bordacchini, che è deceduto a causa di un tumore, è toccato al capoturno dell’inceneritore Asm, Giorgio Moretti, deceduto nel giugno del 2008. Ad indagare sulla vicenda è il pm Elisabetta Massini che ha messo nero su bianco l’accusa di omicidio colposo, in relazione alla morte di Moretti, mentre per altre 10 persone si procede sul filo delle lesioni colpose. A causa del nuovo decesso si potrebbe dunque appesantire l’impianto accusatorio, sulla scia degli ulteriori eventuali approfondimenti, nonostante una perizia eseguita da tre luminari, durante le indagini preliminari non aveva dato per certo il legame tra le mansioni lavorative di Bordacchini e l’insorgere del cancro, pronunciandosi come legame «incerto» e «improbabile». Nel dispositivo di conclusione delle indagini firmato nell’agosto scorso dal pm Massini è scritto: gli operai dell’Asm avrebbero respirato veleni «a causa di omissioni e cautele in violazione delle norme di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro» commesse da 10 indagati che non avrebbero adottato «le cautele doverose a fronte della presenza di materie cancerogene nell’impianto» non avrebbero fornito «ai lavoratori adeguate informazioni» né fatto «formazione agli stessi».


21 gennaio 2011

FONTE: spoleto5stelle.ithttp://www.spoleto5stelle.it/muoiono-gli-operai-allinceneritore-di-terni/



ARTICOLO DI GIORNALE:    
http://www.osservatorioumbria.it/file_rassegna/inceneritore.pdf

Contestualizziamo: VALPESCARA, un territorio "SANO".

Val Pescara: il Wwf denuncia inquinamento dell'aria fuori controllo, drammatici i dati di Spoltore

L'inquinamento dell'aria a Pescara e in Valpescara e' del tutto fuori controllo, con dati drammatici a Spoltore. Lo afferma il Wwf in una nota. "Nella centralina ARTA del comune di Spoltore sono stati raggiunti 111 giorni di superamento per le polveri sottili (PM10) contro un limite annuo delle norme comunitarie e nazionali di 35 giorni di superamento. A Pescara - aggiunge l'associazione ambientalista - due centraline hanno, rispettivamente, 49 e 48 superamenti".
"Sono dati veramente drammatici", dichiara Loredana Di Paola, delle segreteria del Wwf Abruzzo.
"I lvelli di inquinamento indicati dalla centraline dell'ARTA - afferma - producono con certezza danni diretti alla salute dei cittadini. L'Organizzazione Mondiale della Sanita' ha chiarito che per ogni aumento di 10 microgrammi/mc di polveri PM10 si ha un aumento percentuale della mortalita', dello 0,6% considerando tutte le cause di morte, dell'1,3% considerando la mortalita' per le sole malattie respiratorie e dello 0,9% se si prendono in considerazione i dati di mortalita' delle malattie cardiocircolatorie. Questo senza considerare i danni all'organismo derivante dagli altri contaminanti presenti solitamente nelle situazioni di forte inquinamento dell'aria. Da una rapida verifica, il dato della centralina di Spoltore e' superiore a quello di tutte le centraline della Lombardia e del Veneto, regioni padane dove l'inquinamento e' a livelli record a scala europea".
"Il Wwf - prosegue la nota - stigmatizza anche la parzialita' dei dati raccolti dall'ARTA che non rispettano i parametri indicati nel Piano di Qualita' dell'Aria della Regione Abruzzo, approvato ormai da 4 anni. Infatti non vengono monitorate le polveri ultrafini (PM2,5) e altri inquinanti quali i pericolosi Idrocarburi Policiclici Aromatici e i metalli pesanti. A Chieti scalo hanno realizzato un monitoraggio per un solo mese e per giunta in piena estate con le fabbriche chiuse. Per l'associazione le amministrazioni non possono continuare a far finta di nulla, concedendo, ad esempio, nuove autorizzazioni per scarichi in atmosfera industriali nella Val Pescara o rinnovando quelle vecchie senza provvedere prima ad abbattere questi livelli di inquinamento record. Per questo il Wwf ha diffidato tempo fa la Regione Abruzzo ma non e' cambiato praticamente nulla. Inoltre e' urgente varare provvedimenti draconiani sul fronte della mobilita' sostenibile. E' veramente sconsolante osservare che la realizzazione di nuove strade e il restyling di quelle vecchie (e' il caso di via Tiburtina a Pescara) non prevedano neanche una pista ciclabile, nonostante siano obbligatorie per il Codice della Strada. Per Spoltore abbiamo letto che la soluzione individuata dalle amministrazioni sarebbe la costruzione di nuove bretelle: come se spostare di qualche metro il traffico possa far scomparire le emissioni che, complessivamente a scala sovracomunale, rimarranno quindi inalterate".