QUALE FUTURO PER LA VAL PESCARA ?
Tra impianti industriali dismessi, discariche, siti di bonifica,
turbogas e centrali a biomassa,
cementifici e molto altro,
tutta la val Pescara è
sotto assedio: non passa giorno che spuntano nuovo impianti senza alcuna pianificazione
degli enti preposti. Da un lato veleni e ricatto occupazionale, dall’altro la tutela
dell’ambiente e la salute dei cittadini
in cui lavoro e occupazione vengano dalla salvaguardia dei beni comuni
e di un territorio non del tutto compromesso.
E tu da che parte stai?
A che punto è la bonifica del Sito di Interesse
Nazionale di Bussi sul Tirino?
Quali progetti sono in cantiere?
Il Sito di Interesse Nazionale di Bussi sul Tirino
è stato istituito con decreto del Ministero dell’ambiente il 29 maggio 2008.
Cosa è stato fatto in 4
anni?
Il S.I.N. “Bussi
sul Tirino” comprende ben 11 comuni:
Bussi sul Tirino, Popoli,
Tocco da Casauria, Castiglione a Casauria, Bolognano, Torre de Passeri, Alanno,
Scafa, Manoppello, Rosciano e Chieti ed
in particolare le seguenti aree: l’ area del polo chimico di Bussi sul Tirino; l’area occupata
dalla discarica prospiciente la
stazione ferroviaria di Bussi sul Tirino, l’area di pertinenza della predetta
stazione ferroviaria, la zona di
fondovalle adiacente le sponde del fiume Pescara dalla sua confluenza
con il fiume Tirino fino a poco oltre il campo pozzi "Colle S. Angelo,
il Sito industriale dismesso ex
Montecatini in località Piano D'Orta, l’area invaso diga di Alanno, l’area Centrale
presa Enel- IV Salto, l’area
Centrale rilascio Enel- IV Salto.
Per ora è
stata fatta messa in sicurezza d’emergenza, ovvero ricoperta con un telo
impermeabile e con del terreno, una sola area quella compresa tra la Stazione di Bussi sul
Tirino e il Fiume Pescara. Quanti anni
dovremmo ancora aspettare per la messa in sicurezza d’emergenza delle altre aree? E Quando verrà rimosso il
materiale inquinante? Inoltre l’articolo
2 della legge n.10/2011 ha stanziato 50 milioni di euro per fare cosa? “Avviare la bonifica del sito d'interesse
nazionale di «Bussi sul Tirino», come individuato e perimetrato con decreto del
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare 29 maggio 2008,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 172 del 24 luglio 2008. Le opere e gli
interventi di bonifica e messa in sicurezza dovranno essere prioritariamente
attuati sulle aree industriali dismesse e siti limitrofi, al fine di
consentirne la reindustrializzazione”.
A questo punto occorre fare chiarezza. Prima di tutto occorre fare una distinzione
tra il sito industriale attualmente occupato dalla Solvay e le aree esterne, le
discariche scoperte dalla Forestale nel 2007, che sono solo una parte del Sito di bonifica
Nazionale
I 50 milioni di euro pubblici
andrebbero spesi per la bonifica delle aree inquinate (e sono pure pochi) non
di quelle che sono a carico della Solvay come ha recentemente confermato anche
una sentenza del TAR Lazio.
È
inaccettabile tentativo che consenta alla Solvay di evitare la bonifica,
chiudere definitivamente il sito mandare a casa i lavoratori ancora occupati a
Bussi.
Come se non bastasse sui 50 milioni di euro è arrivato il gruppo
Toto che ha manifestato l’interesse
per insediare un cementificio con cava e
un centro per la manutenzione di treni e materiale rotabile, nel sito
industriale di Bussi, attualmente occupato in parte dalla Solvay.
Un progetto nuovo? No, semplicemente la
riproposizione di una vecchia proposta già rigettata dai cittadini e dai
comitati di Sulmona e della Valle Peligna nel 2009 che ora Toto vuole propinare
ai Bussesi.
Siamo sicuri che la scelta migliore per Bussi, la Val Pescara e la
bonifica (che non c’è) sia una cava e un CEMENTIFICIO?I cementifici sono in crisi in tutta Europa, e in Abruzzo sopravvivono solo grazie alla
possibilità di alimentarsi utilizzando combustibile da rifiuti, non vorremmo
che alle porte vi sia un cementinceneritore. Senza
tener conto che ci sarebbe da ragionare sull’impatto ambientale dei progetti di
Toto. Purtroppo l’operazione Solvay-Toto
trova molti sponsor nella politica locale e nazionale soprattutto nelle fila del
PD e finora nessun esponete del centrodestra si è fatto sentire.
Ancora una volta con i soldi di tutti si
vogliono foraggiare interessi privati. Senza considerare che nel cuore della Val Pescara un CEMENTIFICIO c’è già e si trova a SCAFA, un
altro è a PESCARA con quello di TOTO a
BUSSI, se realizzato, avremmo un bel tris in poche decine di chilometri.
A chi gioverebbe?