martedì 25 ottobre 2011

Famosi Luoghi Comuni:
"MA L’INCENERITORE DI VIENNA E’ IN CENTRO CITTA’"

E’ un falso argomento, perchè:

L'Austria è un esempio di come si può fare a meno degli inceneritori

L’impianto di Vienna - Spittelau venne costruito nel 1969: in pratica un’altra “era geologica” nella gestione dei rifiuti, la stessa epoca in cui veniva costruito alle porte di Firenze l’inceneritore di San Donnino, inaugurato nel 1973 e poi chiuso nel 1986 a causa delle eccessive emissioni di diossina, tali da contaminare i terreni circostanti. Ha una potenzialità di 250mila t/a e fu costruito in città allo scopo di fornire energia termica al vicino ospedale. Sebbene fosse stato costruito con una tecnologia ormai obsoleta, non è stato più demolito, perchè grazie alle sue caratteristiche decorazioni stile Secessione Viennese è ormai diventato un landmark turistico della città. Nel 1985 è stato ristrutturato ed adeguato alla normativa ambientale con l’aggiunta di una sezione di depurazione fumi.
A Vienna è presente un altro inceneritore, quello di Flötzersteig, da 180mila t/a. E’ per molti aspetti simile a quello di Spittelau: fu costruito tra il 1959 e il 1963, è situato in città, a 4,5 km dal centro, per fornire calore ad alcuni ospedali.
Da allora, in Austria per 30 anni si è fatto a meno di altri inceneritori e solo recentemente sono stati costruiti alcuni impianti: 4 impianti che trattano rifiuti speciali e una quota di rifiuti urbani residua da una differenziazione a monte estremamente spinta, più 3 inceneritori a letto fluido, che trattano fanghi di depurazione e rifiuti ad alto potere calorifico, prevalentemente di origine industriale.
Si deve tenere presente che in Austria viene inviata a recupero energetico anche una quota delle 170mila tonnellate di 'frazione leggera' differenziate ogni anno: ARA AG destina a 'recupero energetico' circa 100mila t/a di frazione leggera, composte in prevalenza da rifiuti plastici misti.
Dopo la costruzione dei due impianti viennesi, si è dovuto attendere 30 anni prima che - nel 1995 - venisse costruito l'impianto di Wels, una piccola linea di incenerimento da 30mila t/a che è comunque solo una delle sezioni di processo di un impianto integrato da 160mila t/a per la selezione e il riciclaggio di rifiuti domestici, industriali e di costruzione. Recentemente, a Wels è stata realizzata una nuova linea di incenerimento che tratta 230mila t/a.
Nel 2004 sono entrati in funzione gli impianti di Arnoldstein (80 mila t/a trattate) e Zwentendorf/Dürnrohr (300 mila t/a trattate).
Nelle quattro regioni occidentali dell'Austria, ad oggi non è attivo alcun impianto di incenerimento.
In conclusione, citare l’Austria come esempio significa in sostanza indicare un paese che negli ultimi 50 anni ha sviluppato uno dei sistemi più avanzati al mondo per la riduzione alla fonte e il recupero dei rifiuti, basato ad esempio su sistemi di avanguardia per la tariffazione puntuale dei rifiuti, che vengono applicati con successo in tutto il territorio austriaco ormai da 20 anni. Un paese in cui gli impianti di incenerimento trattano solo una quota residuale di un avanzatissimo sistema di RD e riciclaggio. E dove ci si è guardati bene dall'ubicare i nuovi impianti all'interno di centri abitati. 


In altri termini, i veri esperti di rifiuti portano come esempio l’Austria non per un impianto obsoleto, risalente alla stessa epoca del famigerato inceneritore di San Donnino a Firenze, bensì per l’organizzazione dei sistemi integrati di gestione dei rifiuti, a partire dai metodi di raccolta domiciliare, tra i più efficaci al mondo nell’applicare il principio “chi più produce rifiuti, più paga”.

http://www.inforifiuti.com/

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