lunedì 8 agosto 2011

Rifiuti, il piano di Di Zio per l'inceneritore

I legami con Gerardini e anche il tentativo di avvicinare Sorgi, dirigente della Regione. 

PESCARA. «Perché le persone importanti, quando tieni una persona buona, tieni una persona buona». Parola di Ettore Ferdinando Di Zio, patron della Deco spa insieme al fratello Rodolfo Di Zio. In un colloquio intercettato i due imprenditori parlano di come «avvicinare» il dirigente regionale Antonio Sorgi, capo di Franco Gerardini. Il retroscena è raccontato in un rapporto della squadra mobile lungo 346 pagine che fotografa la facilità dei vertici della Deco di Spoltore di stringere alleanze con politici e funzionari apicali dell'amministrazione regionale.

GERARDINI. Secondo la squadra mobile, come riporta l'informativa redatta dal sostituto commissario Giancarlo Pavone e controfirmata dall'ex dirigente Nicola Zupo, il dirigente regionale del servizio Gestione rifiuti Gerardini, 57 anni, ex sindaco di Giulianova e deputato Pds, è «determinante» per i Di Zio: tra Gerardini e i Di Zio pare esserci un legame di confidenza e, in un'intercettazione, si parla di un locale del dirigente da affittare agli imprenditori. Gerardini non è indagato in questo procedimento: il dirigente è sotto inchiesta, per abuso d'ufficio, per due permessi all'Ecologica Sangro, un'altra ditta dei Di Zio, riguardo alla discarica di Cerratina a Lanciano e negati a un'impresa concorrente. Per l'informativa, i Di Zio provano ad «avvicinare» Antonio Sorgi (non indagato, ndr), capo di Gerardini e dirigente dell'area Ambiente della Regione Abruzzo, per ottenere il sì a un termovalorizzatore da costruire a Teramo o a Città Sant'Angelo.

SORGI. Il dettaglio, dicono i Di Zio, è che «Sorgi è una brava persona» e mette in discussione il loro «monopolio» nel ciclo abruzzese dei rifiuti. Ecco il colloquio del 9 agosto 2009 tra i fratelli Rodolfo, indagato nel filone teramano sulla Team, ed Ettore Ferdinando, indagato nella costola Ecoemme di Montesilvano. Rodolfo: «Mo' vediamo un po' quello che ci viene fuori. Io sto lavorando molto sul fatto di fare un impianto solo speriamo che, solo che ci stà quel cazzo di Sorgi». Ettore Ferdinando: «Non si riesce». Rodolfo: «Eh, difficile, perché ha preso quel cazzo di comando». Ettore Ferdinando: «Sorgi, dovremmo vedere come cazzo si può avvicinare perché Sorgi è importante». Rodolfo: «Sorgi aveva fatto una società con coso, perché tra l'altro è una brava persona, lui ed altre due». Ettore Ferdinando: «Amico». Rodolfo: «Chi?». Ettore Ferdinando: «Il geometra nostro». Rodolfo: «Eh, non è sicuro». Ettore Ferdinando: «Eh, però, qualcuno per entrarci». Rodolfo: «Eh ci sta, chi ce l'ha messo chi è coso, il senatore, hai capito? Io l'ho detto, pure, ma perché Sorgi non si calma a dire'ste cazzate». Ettore Ferdinando: «Dicono che è una brava persona». Rodolfo: «Sì una brava persona, lui ha sempre parlato di monopolio, monopolio, monopolio, monopolio. Mo' parlando sempre di'sto cazzo di monopolio, tu arrivi che rompi pure i coglioni».
«COMANDIAMO NOI». In un'altra conversazione con il fratello, del 30 gennaio 2009, Rodolfo sembra sicuro di riuscire a influenzare le scelte della Regione grazie una benedizione dall'alto. Rodolfo: «A Sorgi già gli hanno tagliato i piedi e gli hanno spuntato la coda, Sorgi caro mio, mo' con noi che comandano solo loro... che comandiamo solo noi». Ettore Ferdinando: «Ce l'ha con noi». Rodolfo: «Gli è arrivato un siluro mo', gli è arrivato un siluro dal presidente diretto... un candidato del...».

LE REAZIONI. «I rapporti tra politica, funzionari e Deco vanno oltre la normalità», così interviene il segretario regionale di Rifondazione comunista Marco Fars, «consigliamo a Gerardini di passare ad altro incarico in Regione per dimostrare la sua estraneità alle contestazioni e fugare ogni dubbio in merito a quanto traspare dalle intercettazioni. Non possono esserci ombre sui soggetti pubblici, a cominciare dal presidente Gianni Chiodi che ha già perso due assessori su questo terreno».

da "il Centro" 7 agosto 2011

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