domenica 7 agosto 2011

Rifiuti, sono tutti coinvolti!

Rifiuti, in un appunto i nomi dei politici.

Nuovo elemento negli atti dell’inchiesta sui rifiuti: su un quaderno sequestratoa un imprenditore milanese citati i senatori Pdl Tancredi, Di Stefano, Piccone e il governatore Chiodi, ma solo i primi due sono indagati
PESCARA. Arriva da Milano a Pescara Antonio Vercesi, funzionario della ditta lombarda Ecodeco srl, con la missione di costruire un termovalorizzatore. Fa domande Vercesi, incontra i politici a cominciare dall'ex assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni e appunta su un quaderno la geografia abruzzese dei rifiuti: «L'asse è Piccone/Chiodi», così scrive in una tabella sequestrata.
L'appunto risalente al 2009 è un concentrato di nomi e cognomi di politici collegati con le frecce: «Vercesi, con grande capacità di sintesi», osserva un'informativa di 346 pagine redatta dal sostituto commissario Giancarlo Pavone e consegnata alla procura con la firma dell'ex dirigente della squadra mobile Nicola Zupo,”annota il coinvolgimento dei politici abruzzesi nella vicenda, indicando anche parlamentari di riferimento, a conferma del grosso interesse politico nella vicenda, in tema di spartizione di affari”.Vercesi cita i senatori Pdl Paolo Tancredi, Filippo Piccone e Fabrizio Di Stefano, il governatore Gianni Chiodi e l'assessore regionale Alfredo Castiglione ma tra gli indagati nell'inchiesta condotta dal pm Gennaro Varone sul termovalorizzatore di Teramo ci sono soltanto Tancredi e Di Stefano accusati di corruzione.
L'indagine di Varone è parallela all'inchiesta condotta dalla pm Anna Rita Mantini sulla spazzatura di Montesilvano e sulla società mista Ecoemme che coinvolge il consigliere comunale e regionale Lorenzo Sospiri, il sindaco della città Pasquale Cordoma e altri sette tra politici e imprenditori. Altri due stralci riguardano il consorzio rifiuti di Lanciano e l'ex zuccherificio di Celano.

«QUATTRO IMPIANTI»
Con i suoi appunti, Vercesi disegna una mappa dei termovalorizzatori che interessa siti a Montesilvano, Città Sant'Angelo, Teramo e Celano: per gli investigatori, si tratta di documenti decisivi in vista della seconda udienza preliminare dell'11 ottobre prossimo. «Ne ho parlato con Venturoni, dice che dovremmo fare quattro impianti perché ci esce», così parla al telefono Rodolfo Di Zio, patron della Deco spa di Spoltore accusata di detenere il monopolio dei rifiuti in Abruzzo, «quattro impianti non ci esce, qua ce ne esce uno perché massimo saranno 170-180 mila tonnellate di cdr, più o meno. Abbiamo già chiesto il preventivo di 180 mila tonnellate e costa cento milioni di euro, io ho individuato un terreno a Città Sant'Angelo».

BERLUSCONI.
L'affare termovalorizzatori coinvolge, insieme alla Deco, anche l'Ecodeco, una ditta controllata dal colosso milanese A2a. È Di Zio a rivelare l'importanza dell'A2a in un colloquio intercettato con il nipote Ettore Paolo Di Zio: «Perché la l'A2a mi ha detto... io chiamo Berlusconi e gli faccio dire al presidente della giunta regionale che l'inceneritore si fa là». Anche Vercesi, al telefono con Venturoni, cita il presidente del consiglio: «La A2a, attraverso noi, siamo la società di punta dell'ambiente di Berlusconi».

TANCREDI.
Nell'appunto scritto il 14 aprile 2009, è citato il senatore Pdl Tancredi come «vicino a Chiodi». Sulla tabella compaiono l'assessore regionale alle Attività produttive Castiglione, il senatore Piccone, coordinatore regionale Pdl, e «a cascata», dice la squadra mobile, «l'area parlamentare di appartenenza al movimento politico di Fabrizio Cicchitto». Ma, secondo l'informativa, Vercesi «individua in Piccone il referente principale del presidente Chiodi»: «L'asse è Piccone/Chiodi», scrive Vercesi con due punti esclamativi.

MONOPOLIO DI ZIO.
Nella mappa dell'Abruzzo dei rifiuti, è inevitabile un riferimento all'imprenditore Di Zio, titolare della Deco con il fratello Ettore Ferdinando Di Zio. Il senatore Pdl Fabrizio Di Stefano, indagato nel filone teramano, viene accreditato nell'area di Altero Matteoli, indicato come «referente» di Di Zio «ma individuato come politico relegato ai margini della scena politica». Nell'appunto spunta anchePiero Renzetti: l'avvocato «vicino a Chiodi» ha un sito dove, accusa la squadra mobile, «cerca di impiantare il complesso industriale».
da "Il Centro" 19 luglio 2011

Insomma c'è un quadro ben programmato riguardo ai rifiuti e alla relativa fruttuosa speculazione!

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